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- A cena - Eros Sentimenti |
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Smettila. Basta. Finiscila. Non essere così pesante. Quanto la fai lunga. Ti ho tradito. E allora? Tu lo fai ogni giorno. Non fare l’innocente. Quando guardi quella del secondo piano scendere le scale: ti vedo, sai, che con la coda dell’occhio guardi in su per vedere che mutandine porta sotto alla minigonna. Non è un caso che tu esca alla stessa ora in cui esce di casa lei, non è un caso. Come se non ti conoscessi. Come se non sapessi che punti la sveglia e cronometri l’orologio per incontrarla casualmente nella tromba delle scale. Come se non ti conoscessi.
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- Opera d'Arte - Eros |
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Osservo i riflessi di luce su tuo corpo. Ti accarezzano meglio di quanto potrei fare io. Ti accarezzano meglio di quanto potrebbe fare qualsiasi altro essere umano che popola questa terra. Non uno esiste, degno di posare le mani sul tuo splendido corpo di mirra e alabastro. Nessuno, che possa farlo impunemente, senza violare le leggi della sacralità dovute alla Natura. Flessuosa e pigra, ti abbandoni sul piccolo sofà e rimani così, con gli occhi chiusi, a farti coccolare dai raggi delicati del sole che entra dalle persiane socchiuse.
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- La notte dei fuochi - Eros Storico |
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Era finalmente arrivato il tramonto. All’improvviso si spensero uno ad uno i fuochi nelle case, in attesa del buio della notte. Mai dovevano estinguersi le fiammelle domestiche, ma quella era una notte speciale. Era la notte dedicata al passaggio verso la Grande Luce dell’estate, era la notte che segnava il tempo della fine dell’inverno e l’inizio della Metà Chiara dell’anno. La notte di Beltane. Toraigh aveva assistito, durante la vigilia della festa, alla preparazione dei due grandi falò rituali che sarebbero serviti per purificare gli uomini e le greggi, gli stessi falò che anche lui, come tanti suoi coetanei, avrebbe dovuto saltare per propiziarsi la fortuna. Per Nimue era disposto a tutto, e gli dèi solo sapevano quanta paura aveva del fuoco: ma quella notte la Madre Terra doveva sostenerlo e portargli tra le braccia la ragazza che desiderava da tempo. Lo voleva fortemente, con tutto se stesso.
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- Al mio dolce amante - Eros |
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Ciao mio dolce Jean, che sorpresa, vero? Scommetto che non ti aspettavi di trovare una lettera indirizzata a te, stasera. Era probabilmente l’ultima cosa a cui pensavi, tornando a casa: in effetti non capita tutti i giorni ma, lasciamelo dire, questa era proprio un’occasione speciale. Sarà un nuovo, intrigante gioco? Sarà una fantasia, un segreto svelato? Sarà... un addio? Chissà quante domande ti starai facendo in questo momento: tutto ciò che invece devi fare, è un respiro profondo. Libera la mente. Sento che ora sei pronto.
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- Femmina - Eros |
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Era proprio come me l’ero immaginata. Quando avevo ricevuto la sua cartolina in cui mi scriveva, con quella calligrafia elegante e minuta, che sarebbe finalmente arrivata nella mia città tra una settimana, quasi non ci credevo. Morivo dalla voglia di conoscerla. Quella mattina mi ero alzata all’alba dopo aver trascorso una notte tormentata al pensiero che l’avrei finalmente conosciuta, abbracciata.
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- Eileen Hawk - parte terza - Fantasy |
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Un grido scosse Eileen. Sembrava venire da lontano... erano tempi e luoghi e momenti diversi... un ricordo sembrò riaffiorare dal suo passato. Forse era soltanto il vento del Nord che ululava sulla collina. Un vento che le portava notizie di terre a lei note, ma che parevano dimenticate. E così, Sir Galaad, avete deciso di ricominciare la Vostra lotta... pensò tra sè.
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