- Racconti pag. 2/5 - |
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- Pelle viola - Tensione |
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Immobile e legato a una sedia, un corpo respira piano nell’ombra della stanza arredata in stile Ikea. Una stanza anonima, come ce ne sono tante. Il divano bianco che si trasforma in letto, il tavolino Zen in legno chiaro, le pareti candide che quasi non si vedono, nascoste da poster e quadri e fotografie e cornici. Cornici vuote a incorniciare il nulla. C’è un’attenzione quasi maniacale alle loro distanze: tutte appese a circa tre centimetri le une dalle altre. Tre centimetri, non uno di più. Il silenzio è perfetto, quasi innaturale. Non c’è televisione, non c’è Hi-Fi, non c’è computer: una stanza sobria, asettica, neutra. E un corpo al centro.
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- Senza vergogna - Eros Riflessioni |
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Mi hai sbattuto il telefono in faccia. No, dico. Mi hai sbattuto in faccia il telefono. E ti pare nulla? Questo mese è la seconda volta. Stupida io che ti sto ancora a chiamare. Stupida io, che non riesco a fare a meno di te. Se non ti sento per due giorni, mi manca l’aria. Se non ti vedo ogni quattro, entro in paranoia. Se non facciamo l’amore almeno una volta a settimana, divento isterica.
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- La tela del ragno - Riflessioni |
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Si è avvicinato, circospetto. Con calma. Lentamente. Gli girava attorno, osservandolo con attenzione e malcelato desiderio. Poi d’improvviso, con un balzo, gli si è avventato contro. Peccato che la preda fosse già morta. Se fosse stata viva sarebbe stato uno spettacolo impagabile. L’ha attaccata, succhiata. L’ha avvolta nella sua tela e l’ha lasciata lì. Passerà a riprenderla, ma intanto s’è tolto il gusto. Quel gusto così particolare e feroce per la caccia spietata. La caccia per la sopravvivenza.
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- Nulla che non va - Eros Riflessioni |
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Non c’è nulla che non va. Ma non c’è niente che vada bene. Sarà che sono strana e problematica io, eppure non mi sembra di farmi delle paranoie inutili. E’ cambiato qualcosa, non so ancora esattamente cosa, ma sento che il nostro rapporto è diverso. Probabilmente è dovuto a questa impossibilità che abbiamo di prenderci i nostri momenti, quelli dedicati alla passione e al contatto fisico, che sono importanti. Talmente importanti che ho messo a tacere e a dormire quella parte animale di me, che ora se ne sta buona e calma, come se fosse morta. Anestetizzata.
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