L'angelo - Eros Sentimenti |
Bella. La prima cosa che ho pensato, vedendoti. Un angelo. Indossavi un cappotto nero e scendevi sfrontata quella piccola scala, che a malapena riusciva a contenere il tuo sguardo. Luminosa. Nel buio della sala, investita dalla luce che emanavi, sono rimasta in silenzio. L’unica cosa che potevo fare era ammirarti. Adorarti, con la mente e coi sensi, con tutta me stessa. Chiedermi se potessi essere davvero tu, quell’angelo.
Ora che te lo dico fissandoti negli occhi, ora che ti sussurro “sei bella”, ora che mi confesso svelandoti ogni mio più piccolo e osceno desiderio, disarmata davanti alla tua bocca socchiusa che nasconde mille promesse, mi sento debole. Fragile e delicata. Come un calice di cristallo sul filo di un tavolo, un fiore in un giardino abbandonato, un orecchino di vetro dimenticato in una tasca strappata. Potrei cadere all’improvviso e appassire, se solo tu non mi baciassi. Potrei morire.
Anche io condividerei respiri con te, ora. Condividerei pensieri indecenti e parole di zucchero, dopo una notte d’amore. Condividerei lacrime salate, carezze infuocate. Perché forse non sai quanto può far male il tuo sguardo. Sento le mie viscere bruciare. L’unica cura, assaggiare la tua saliva. Leccare dal tuo collo il profumo che indossi. Accarezzare e sentire con le mie dita la tua pelle. Non chiedo altro che contatto.
Non parli, mi fissi silenziosa e so cosa stai facendo. Stai leggendo la mia anima. Sei brava in questo e io te lo lascio fare, non succede mai. Non permetto a nessuno di comprendermi, di violentarmi frugando tra le mie emozioni. Solo tu hai accesso all’angolo più segreto e celato di me. Perché sai maneggiare le alchimie più pericolose, senza intaccarne e contaminarne l’essenza. Curiosa come una gatta, mi esplori e mi arricchisci, senza sottrarmi nulla. Sicura. Sensuale.
“Sei bella” ed è riduttivo. La mia voce si spegne, ho vissuto questo momento tante volte, nella mia mente, e ora che ti ho davanti tutto è diverso. Ho immaginato di poterti stringere tra le braccia, avvicinarmi al tuo viso, rubarti rugiada dalle labbra. E ora non ne ho il coraggio. Mi accarezzi le guance e i capelli. Ancora una volta, hai capito.
Chiudo gli occhi mentre le nostre lingue si fondono in un lungo bacio. E’ come morire e rinascere insieme. Li chiudo perché non sopporterei la vista delle tue ciglia nere, della tua fronte bianca, dei capelli scuri come la notte che scendono liberi a sfiorarla, delicati. Assaporo il tuo gusto, il rossetto che indossi mi macchia, lo sento scivolare sulle labbra, denso e silenzioso. Il coraggio mi ritorna d’un tratto, e mi faccio audace. Ti tocco, è quello che desidero da quando ti ho vista la prima volta, mentre scendevi da quella scala. Mi insinuo con le dita sotto alla maglia sottile, a toccare la pelle. Voglio sentire, mentre ti bacio. Percorrere cieca il tuo corpo. I sensi mi stordiscono.
Muta, perduta nel contatto della tua bocca, non posso più dirti quanto sei bella, ma lo ripeto nella mia testa. Incessantemente. Per non dimenticare quale creatura ho adesso tra le mie mani. Per non dimenticare chi sto accarezzando. Per ricordarmi che questa notte farò l’amore con un angelo. E per la prima volta, domattina mi sveglierò con un angelo accanto.
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